concentrazione e osservazione concentrazione e osservazione concentrazione e osservazione concentrazione e osservazione concentrazione e osservazione concentrazione e osservazione concentrazione e osservazione concentrazione e osservazione concentrazione e osservazione concentrazione e osservazione
Deshimaru amava ripetere continuamente questa frase ai sui discepoli
ed è riuscito a mettere dentro il corpo di molta gente
“Quando ho fame mangio, quando sono stanco dormo.”,
aveva risposto Hyakujô.
“Ma tutti fanno lo stesso tipo di sforzi che fate voi?”
aveva chiesto il monaco.
“No, non allo stesso modo, quando mangiano pensano ad ogni sorta di cose, quando vanno a dormire ruminano ogni sorta di affari, ed è così che differiscono da me.”
Per quanto è possibile, durante la vita, cerchiamo di non essere differenti da Hyakujô.
Essere intimi con il proprio corpo e il proprio spirito in ogni istante, essendo semplicemente presenti, abbandonando il modo di vedere qualcosa di diverso da ciò che è presente
E’ così che si può essere veramente liberi e in pace
Stare tranquillamente seduti in meditazione senza fare nulla Non compiere alcuno sforzo per bloccare i pensieri che inevitabilmente continuano ad andare e venire.
Lascia che la mente si calmi e poi si fermi da sola...
Vorrei ringraziare la redazione di Meditare.net per un messaggio che mi ha fatto recapitare,
sapere che questo mio contributo è apprezzato non puo' che darmi nuova energia per continuare...
Japhy
Inserito da admin il Gio, 2007-05-17 16:03 Meditazione Pratica quotidiana Questo sito è come il riflesso della luna in una goccia d'acqua. Dov'è la luna?
Dove sarà mai la goccia? Forse sono semplicemente nella nostra mente, ...,
che al momento indugia sul web ... Visitare per credere! p.s.: per i meno curiosi, si tratta solo di un blog un blog dedicato ai Koan Zen,
ma è aggiornato e mantenuto col cuore. »
Non so come ringraziarti. Ho aggiunto un link con una rapida recensione:
Per chi si occupa di scrivere programmi software come me,
si ritrova ogni giorno ad affrontare il mistero del Bug ( traduzione di scarafaccio che di fatto sono gli errori lasciati dal programmatore durante la scrittura del software)
Ho trovato questo bellissimo aneddoto sul Bug e lo Zen:
“Dal punto di vista Zen il Bug è fondamentale,
viene introdotto volontariamente e usato come strumento di lavoro... (il Bug)
È quell'aspetto (dello Zen) che noi percepiamo come assurdo ed insensato,
quello che ci fa sorridere con sguardo ebete di chi non capisce fino in fondo ma sa che gli sta sfuggendo qualcosa
– forse tutto –
e che ciononostante è convinto che “il cinese” si sia perso qualche tazza di riso per strada...”.
C’e un bel libro sui bug che consiglio a tutti i programmatori di leggere:
A kyoto e’ presente un celebre quadro raffigurante una scimmia acchiappata ad un albero che tende le braccia verso il fiume per cogliervi il riflesso della luna
Ho letto un libro sconvolgente "Vendute!" scritto da Zana Muhsen che narra la storia vera di lei e sua sorella Nadia, di padre yemenita e madre inglese.
A sedici anni Zana e la sorella Nadia partono per quella che pensano essere una vacanza nello Yemen.
Pochi giorni dopo il loro arrivo, scoprono di essere state vendute dal padre, all'insaputa della madre, che le cercherà ovunque, affinchè vadano in spose a due yemeniti sconosciuti.
Vengono violentate per anni, costrette a vivere come schiave, a lavorare nei campi e nella casa per 18 ore al giorno, vengono fatte partorire a forza, poichè lo Yemen riconosce il diritto all'espatrio ai mariti che hanno prole da donne di altri paesi.
Questo incubo dura ben 8 anni per Zana, finalmente ritrovata dalla madre e fatta rimpatriare in Inghilterra grazie a un escamotage, visto che la legge Yemenita vieta a una donna sposata di viaggiare. Nadia è ancora prigioniera lì, madre di 6 figli.
E' un libro che fa molto riflettere...
Anche nel secondo libro che ho letto: "Salvate!"
racconta la sua lunga lotta per salvare la sorella Nadia e farla ritornare a casa
La storia è cominciata nel 1980, oggi siamo del 2007!
da 27 anni Nadia e' ancora prigioniera nello Yemen
Per praticare la meditazione in Zazen occorre scegliere un posto tranquillo dove sedersi, ne troppo caldo nè troppo freddo.
Usate un cuscino consistente, e sedetevi sopra con le gambe incrociate, cominciate con venti minuti circa.
Cercando di far toccare bene le ginocchia a terra, avere la sensazione di stabità, come una montagna.
Tenere la schiena ben dritta e tendere la nuca
Portare la mano destra, palmo verso l’alto, sul piede sinistro e la mano sinistra, sul palmo della destra.
Le dita dovrebbero sfiorarsi appena con la punta
Le spalle devono essere rilassate e i gomiti leggermente distanziati dal corpo.
Gli occhi, vengono tenuti aperti con lo sguardo verso il basso
Il mento deve essere rientrato e la nuca tesa
Ma cosa fare durante zazen?
Concentravi unicamente sulla posizione del corpo e sul respiro, i pensieri vi passeranno continuamente davanti, ma voi continuate a concentrarvi sul respiro calmo e profondo.
La posizione della mano sinistra e' molto importante nello Zazen
La mano sinistra controlla la mano destra, si posa sulla mano destra
Nei tempi remoti e' stato insegnato a controllare la propria mente mettendo il proprio spirito all'interno della mano sinistra
Per approfondire ulteriormente la conoscenza della posizione guardate questo documento utile allo scopo