Offro questi fiori, simbolo dell'universo, a tutti gli essere realizzati e a tutti gli uomini, affinchè possano comprendere e realizzare la loro vera natura.
Le piante, i fiumi, i laghi, i mari, le montagne sono la voce del Buddha noi siamo solo un piccolo corpo ma l'intero universo è il nostro corpo
Il pensiero di un essere vivente può andare ovunque. Ma ovunque vada non può trovare nessuno che gli sia più caro di se stesso. Allo stesso modo, anche gli altri amano se stessi più d'ogni altra cosa. Allora, coloro che conoscono l'amore di sè non devono ferire gli altri.
Amare gli altri nasce prima di tutto dall'amare noi stessi, e amare noi stessi nasce dall'accettazione di noi, con i nostri pregi e difetti..
Venti monaci e una monaca, che si chiamava Eshun, facevano esercizio di meditazione con un Maestro Zen. Nonostante la sua testa rasata e il suo abito dimesso, Eshun era molto carina. Diversi monaci si innamorarono segretamente di lei. Uno di questi scrisse una lettera d'amore, insistendo di vederla da solo. Eshun non rispose. Il giorno dopo il Maestro fece una lezione ai suoi discepoli e, alla fine della conferenza, Eshun si alzò. Rivolgendosi a quello che le aveva scritto, disse: "Se veramente mi ami tanto, vieni qui e prendimi subito tra le tue braccia".
Per essere totalmente ciò che facciamo non dobbiamo pretendere nulla da ciò che stiamo facendo, ma agire solamente con tutto noi stessi!
Ogni giorno il maestro Zuigan Shigen si chiamava ad alta voce: " Maestro ! " e si rispondeva " Si ! ". " Sei sveglio ? ", si chiedeva e si rispondeva: " Si ". " Non farti illudere dagli altri, in nessun giorno e in nessun momento ". " No non mi farò illudere ".
noi siamo i più grandi illusionisti di noi stessi siamo abili e scaltri ad ingannarci!
"Fiore che spunti nel muro screpolato io ti colgo dalla fessura ti tengo qui, la radice e tutto, nella mia mano, piccolo fiore, ma se potrò capire ciò che sei, la radice e tutto, e tutto in tutto, saprò che cosa sono Dio e l'uomo." Tennyson
Non si tratta di descrivere la scena, ma di essere la scena che si sta vedendo; vedere ed essere diventano uno.
"Il nascituro che si trova nel grembo materno può spaventarsi al rumore dello sbattere di una porta. Egli registra i numerosi rumori che si odono all'interno dell'utero: l battito del cuore e il respiro della madre sono fra le prime indicazioni che il bambino riceve nell'esistenza di un mondo al di fuori della propria pelle" David Burrows
Il suono fa parte della nostra vita prima ancora di essere in grado di vedere o annusare
"Farò traghettare [alla riva dell'illuminazione] coloro che non hanno ancora traghettato, libererò [dall'illusione] coloro che non si sono ancora liberati, farò riposare coloro che non hanno ancora raggiunto il riposo" Shakyamuni - Parabola delle erbe medicinali
Apprezzare la vita di tutti gli essere considerandola preziosa quanto la propria Questa è la compassione!
"Sapendo che le parole possono essere fonte di felicità o di sofferenza, mi impegno a cercare modi di parlare che rispecchino la verità, usando espressioni che ispirino fiducia in se stessi, gioia e speranza. " Thich Nhat Hanh
Impegnarsi a coltivare la parola amorevole e l'ascolto profondo allo scopo di portare gioia e felicità agli altri
Facciamo voto di porre fine ai tre ostacoli e di trasformare le afflizioni (1) Facciamo voto di realizzare la saggezza che vede chiaramente le cose così come sono. Possa il nostro desiderio di porre fine a questi ostacoli realizzarsi a livello universale. Che la via del bodhisattva possa essere praticata generazione dopo generazione (1) ostacolo dei desideri terreni, delle azioni (karma), delle conseguenze Offerta del merito per porre fine agli ostacoli karmici
Dietro le parole della preghiera c'e una pratica recitare non significa solo formulare un semplice augurio
Amici, per "Io sono" non intendo nè la forma, nè la sensazione, nè la percezione, nè i Saṅkhāra, nè la conoscenza.
Pur tuttavia amici, a causa dei cinque complessi dell'attaccamento sono incorso nell'opinione dell'"Io sono", anche se questo "Io sono" in essi non vedo.
Amici, è come se uno riguardo al profumo del loto azzurro o rosso o bianco dicesse coloro;
"Ora ascoltate, non fatevi guidare dall'autorità dei testi religiosi, nè solo dalla logica e dall'inferenza, nè dalla considerazione delle apparenze, nè dal piacere della speculazione, nè dalla verosimiglianza, nè dal rispetto per il vostro Maestro.
Ma, quando capite da soli che certe cose, sono non salutari, sbagliate e cattive, allora abbandonatele,
e quando capite da soli che certe cose sono salutari e buone, allora accettatele e seguitele"
Buddha
Vivere le conoscenza
Liberi da ogni pregiudizio e da ogni condizionamento
Lieh-tzu cercava di mantenere la propria mente in una condizione di non-scelta; ma ovviamente è assai difficile superare l'abituale tendenza alle emozioni e al pensiero.
Dopo che ebbe praticato così per un anno, il maestro lo guardò e riconobbe la sua presenza.
Dopo un altro anno, il maestro lo invitò a entrare e sedere con lui nella capanna. A quel punto qualcosa cambiò, e Lieh-tzu non cercò più di controllare la propria mente.
Ecco come descrive ciò che fece: "Lasciai che le mie orecchie sentissero tutto ciò che volevano sentire, lasciai che i miei occhi guardassero tutto ciò che volevano guardare, lasciai che i miei piedi andassero ovunque volessero andare, lasciai che la mia mente pensasse a qualsiasi cosa volesse pensare, e fu una sensazione molto particolare perchè tutte le mie esperienze corporee sembrarono mescolarsi, diventare trasparenti e non avere peso. Non sapevo più se ero io che camminavo sul vento o se era il vento che camminava su di me."
Non c'e differenza tra chi osserva e chi viene osservato.
Non siamo altro che l'osservazione della vita sotto un determinato punto di vista
C'era una volta un contadino cinese il cui cavallo era scappato; tutti i vicini quella sera stessa si recarono da lui per esprimergli il loro dispiacere: "Siamo cosi addolorati di sentire che il tuo cavallo è fuggito. E' una cosa terribile" Il contadino rispose: "Forse"
Il giorno successivo il cavallo tornò portandosi dietro sette cavalli selvaggi, e quella sera tutti i vicini tornarono e dissero: "Ma che fortuna! Guarda come sono cambiate le cose. Ora hai otto cavalli" Il contadino disse: "Forse"
Il giorno dopo suo figlio cercò di domare uno di quei cavalli per cavalcarlo, ma venne disarcionato e si ruppe una gamba, al che tutti esclamarono: "Oh, poveraccio. Questa è una vera disdetta", ma ancora il contadino commentò "Forse".
Il giorno seguente il consiglio di leva si presentò ad arruolare gli uomini dell'esercito, e il figlio venne lasciato a casa per via della gamba rotta. Ancora una volta i vicini si fecero intorno per commentare: "Non è fantastico?", ma di nuovo il contadino disse: "Forse".